Lotto Dstny, Stéphane Heulot contro i procuratori: “Alcuni vogliono fare soldi sulle spalle dei corridori e non aiutarli nella loro carriera”
Stéphane Heulot critica pesantemente i procuratori nel ciclismo. Il direttore generale della Lotto Dstny, che già in passato aveva criticato l’agente di Caleb Ewan, è tornato a parlare di coloro che svolgono questo ruolo nel mondo del ciclismo dopo il caso che ha interessato Cian Uijtdebroeks, che ha lasciato la Bora-hansgrohe in modo turbolento per approdare alla Visma | Lease a Bike. Il numero uno della ambiziosa formazione professional belga, che ha subito voglia di tornare nel WorldTour, si è espresso anche su Arnaud De Lie, suo corridore che è uno dei ciclisti più promettenti per i prossimi anni nonché uno dei corridori più promettenti in gruppo.
“Queste sono cose che non venivano fatte qualche anno fa – le parole di Heulot a RTBF sul caso Uijtdebroeks – Ci sono sempre più agenti nella nostra comunità. Alcuni vogliono fare soldi sulle spalle dei corridori e non aiutarli nella loro carriera, anche se chiaramente non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Il caso di Cian è desolante e molto negativo per il ciclismo. Dal momento in cui non rispettiamo il contratto, si finisce su una strada pericolosa. Abbiamo avuto il caso con Caleb Ewan quest’estate ma è diverso. Noi avremmo potuto rispettare il contratto se avesse voluto, ma entrambe le parti hanno concordato di separarsi”.
Inoltre l’ex ciclista classe 1971 ritiene che in questo modo si potrebbe allargare la differenza tra le squadre, puntando in particolare il dito contro la compagine neerlandese e contro Richard Plugge: “Questo tipo di processo può uccidere l’interesse per le corse. Diventa complicato resistere a squadre che hanno budget più grandi e hanno una potenza di fuoco tre volte superiore alla nostra. Ciò che dà fastidio è che il team manager della squadra in cui è approdato è il presidente dell’AIGCP, l’associazione dei gruppi sportivi. Se abbiamo un presidente che non rispetta le regole è difficile poi fidarsi. Hanno provato a fare la stessa cosa con noi con Andreas Kron. Dà fastidio e non è nello spirito di mettersi al servizio del ciclismo”.
Infine non manca un pensiero sul corridore più promettente della squadra, De Lie, e sul suo futuro, che potenzialmente potrebbe essere a sua volta coinvolto in situazioni di questo tipo visto che è chiaramente tra i giovani più forti in gruppo e che ha già rifiutato sirene importanti. Pur sottolineando che “tutto può essere comprato”, il dirigente francese sottolinea che molto “dipenderà dalla volontà del corridore” con il quale spiega di aver recentemente rinnovato “non basandosi sulla concorrenza, ma sul progetto sportivo”. Una questione di valori da mantenere: “Ciò che queste persone distruggeranno, ci vorrà ancora più tempo per ricostruirlo, quindi facciamo attenzione”, conclude con pessimismo e volontà di mettere in guardia.
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